Venduta ai russi la casa dei Caprotti: la ‘dynasty’ Esselunga lascia il Forte

Forte dei Marmi, 23 agosto 2018 – Addio alla saga dei ‘signori Esselunga’. Villa Nadina a Roma Imperiale, che fu acquistata dal capostipite Giuseppe Caprotti, passa di mano e diventa di proprietà russa. Ad acquistarla è stato un giovane e ricco imprenditore straniero che segna così il mutar dei tempi rispetto all’impronta delle dinastie tutte italiane che dettero lo smalto d’elite al paese. La storica dimora di via Leonardo da Vinci fu progettata dall’architetto romano Tullio Rossi nel 1936 sullo stile della villa-fattoria con parco immenso, piscina e, al suo interno, 13 camere e 11 bagni. Da tempo era in vendita alla stratosferica cifra di quasi 30 milioni sul sito della casa di aste internazionale Sotheby’s (ad aver concluso l’affare è stata poi una nota agenzia immobiliare di Forte dei Marmi). Quando Giuseppe Caprotti morì tragicamente in un incidente stradale nel 1952, la villa fu ereditata dal figlio minore Claudio che ha lavorato in Esselunga fino al 1972, per poi lasciare l’impero della grande distribuzione al più noto fratello Bernardo. E’ lo stesso Claudio Caprotti ad aver ricordato che quell’immobile immerso nel verde fu «per diversi lustri una sorta di accademia del discorrere di lettere ed arti». Un vero e proprio cenacolo culturale dove si alternava la miglior borghesia in vacanza. Quando Claudio si è separato dalla moglie Paola Albera, dalla quale ha avuto due figli maschi, ha lasciato a lei la villa in Versilia: qui infatti l’ex consorte ha continuato a trascorrere le proprie vacanze, dividendosi tra il relax al bagno America e le serate tra amici ospitati al fresco del giardino.

QUELLA dimora, come tanti altri ‘gioielli’ di Roma Imperiale, ha un’avvincente storia da raccontare: Paola Albera – che oggi risiede nel Principato di Monaco – infatti si è sposata in seconde nozze nientemeno che con Orazio Bagnasco (scomparso alcuni anni fa) il rampante ingegnere per metà genovese e per metà svizzero che ha riempito le cronache e che si era letteralmente innamorato di Villa Nadina. Amante dell’arte e mecenate, ha costruito pian piano un impero della finanza che è finito per sgretolarsi: 75mila risparmiatori sono rimasti nella rete del suo fondo di investimento Europrogramme; poi il suo ingresso nel Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Ed il crac.

https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/villa-caprotti-russi-esselunga-1.4102143

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