SOLIERA. Due furti, avvenuti a distanza di neppure un mese, ma che certificano come i due ladri avessero intuito la semplicità di manomissione del sistema. E tra il 16 febbraio e il 28 marzo hanno colpito al supermercato Esselunga di Appalto, fuggendo con 13560 euro in contanti, senza che nessuno potesse accorgersene o intervenire. Perché i colpi sono una specialità dei due banditi, già conosciuto per reati analoghi ai danni di supermercati del Nord Italia. Si tratta di un 44enne e un 54enne originari di Bologna e Bari, ma residenti a Budrio e Granarolo. A scoprirli ed inchiodarli ci hanno pensato i carabinieri del Nucleo Investigativo della Compagnia di Carpi e i militari della caserma di Soliera che per quasi tre mesi si sono messi sulle loro tracce.
La modalità di come i ladri abbiano potuto impossessarsi di un bottino comunque consistente restano ancora piuttosto misteriose e non a caso sono in corso ulteriori accertamenti per ridurre le lacune del trasporto interno di denaro nel supermercato. È comunque accertato che la coppia abbia manomesso il sistema di condotta pneumatica dei bussolotti. Semplificando: il denaro dei clienti viene raccolto dalle casse e una volta raggiunta una certa somma l’addetta lo invia, tramite un sistema ad aria compressa, nella cassa blindata. Ogni sera passano le guardie giurate per il recupero dell’incasso quotidiano che viene infine trasportato in banca. Ebbene i ladri hanno individuato la falla nel sistema di invio dei soldi tra la cassa dei clienti e il caveau e lì si sono insinuati due volte, prendendo il denaro e defilandosi senza essere scoperti. Almeno fino a quando i controlli incrociati tra i soldi incassati dal supemercato e quelli depositati negli istituti di credito hanno fatto emergere l’ammanco di circa 14mila euro.
In quel momento è partita l’indagine dei carabinieri, che hanno innanzitutto ascoltato gli addetti di Esselunga. Perché inizialmente si è pensato ad un dipendente infedele piuttosto che a una banda così specializzata. Una volta escluso il basista interno, ecco che sono state prese in considerazione tutte le telecamere di sicurezza di cui il supermercato è dotato. E circoscrivendo le due giornate è stato possibile dare un’identità ai banditi, effettivamente
immortalati nella loro azione. L’ultima prova è arrivata dalla valutazione del loro curriculum criminale: non sono nuovi a colpi del genere, elemento che ha così permesso ai carabinieri di procedere all’arresto e al trasferimento in carcere con l’accusa di furto aggravato.
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