Ripensare il lavoro come possibilità di inclusione, guardare all’impresa come parte organica del territorio e della società a cui appartiene. Da queste premesse nasce il progetto Primo Passo che O.P. Agritalia ha realizzato con la Caritas Diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie, Altromercato e l’impresa sociale Terre Solidali per offrire ai rifugiati e alle persone emarginate la possibilità di intraprendere un percorso professionale formativo che consenta l’inclusione sociale.
Promotrice dell’iniziativa, O.P. Agritalia ha voluto in questa maniera dimostrare concretamente che l’agricoltura pugliese è in grado di offrire prospettive di lavoro in un comparto strategico per il nostro Paese e che il contrasto al lavoro irregolare deve coinvolgere tutti i soggetti sociali, imprese ed istituzioni.
L’iniziativa si è svolta in occasione dell’ultima campagna uva, da agosto a fine settembre, e ha coinvolto sei uomini e quattro donne provenienti da Senegal, Libia e Costa d’Avorio nella raccolta e nel successivo confezionamento di uva da tavola biologica. Il risultato di questo lavoro si è concretizzato nella produzione di confezioni di uva da tavola bio venduta nei punti vendita Esselunga con la private label del gruppo e con il marchio Altromercato, che ha veicolato lo scopo e il significato del progetto.
Coltivata e raccolta nel rispetto delle persone e dell’ambiente, l’uva bio della O.P. pugliese è diventata quindi uno strumento di legalità: per ogni chilo acquistato, i consumatori hanno contribuito a garantire a questi rifugiati un lavoro con una retribuzione equa, un alloggio sicuro e dignitoso, un mezzo di trasporto idoneo per recarsi nei campi e una prospettiva di futuro per chi scappa da un passato di violenza.
A partire da questi risultati, l’obiettivo di O.P. Agritalia è quello di estendere il progetto alla raccolta e al confezionamento di altri prodotti, per continuare ad accompagnare nel “Primo Passo” tutti coloro che ne avranno bisogno.
Fonte: fruitbookmagazine.it