Esselunga: vendite oltre 8 miliardi e utili in calo per la famiglia Caprotti, in attesa che il collegio arbitrale chiuda la lite tra fratelli

Salgono le vendite ma calano gli utili per il gruppo Esselunga della famiglia Caprotti. Il colosso italiano della grande distribuzione principalmente alimentare nei giorni scorsi ha annunciato i numeri preliminari del 2019: vendite a 8,14 miliardi, in crescita dai 7,91 miliardi del 2018, margine operativo lordo a 716,9 milioni (726,1 nel 2018), risultato operativo lordo a 391,3 milioni (417,7) e utile netto a 258,6 milioni, in flessione dai 275,3 dell’anno prima. Il tutto a fronte di un indebitamento finanziario netto in diminuzione da 772,1 a 509,7 milioni.

Fonte: nota stampa di Esselunga
La crescita delle vendite sopra quota 8 miliardi, precisa una nota di Esselunga, è stata principalmente il risultato delle ultime aperture, dell’accettazione dei buoni pasto, che sono stati introdotti in tutti i negozi a partire da febbraio 2019, e del commercio online. “È stata mantenuta la posizione di leadership – avverte in una nota stampa l’azienda fondata da Bernardo Caprotti, scomparso nel 2016 – in termini di convenienza (prezzi di vendita) con tre punti percentuali sotto la media del mercato (Fonte NRPS Nielsen, Trading Area) con una deflazione dei prezzi a scaffale dello 0,1% nel corso del 2019. Sono stati erogati sconti ai clienti – aggiunge la nota – per oltre 1.500 milioni di euro, in crescita di circa 80 milioni rispetto al 2018″.

 

21/02/2013 Milano, convegno Il sistema aeroportuale della Valle Padana, nella foto Bernardo Caprotti presidente Esselunga – Franco Cavassi / AGF

L’organico medio di Esselunga è di 23.905 unità con una crescita di 345 persone rispetto al 2018. Nel corso del 2019, fa sapere sempre l’azienda, sono stati aperti un nuovo formato di superstore a Brescia Triumplina e laEsse in corso Italia a Milano“una nuova esperienza firmata Esselunga: un caffé con cucina insieme a un negozio per gli acquisti quotidiani o per ritirare ai locker la spesa online”.

Il consiglio di amministrazione è stato inoltre informato che “il processo di determinazione del prezzo d’acquisto del 30% del capitale della controllante Supermarkets Italiani spa da parte di Giuliana Albera Caprotti e Marina Caprotti definito da terze parti indipendenti è previsto chiudersi entro il 7 marzo 2020″.

Quel giorno, in particolare, il collegio arbitrale dovrebbe fissare una volta per tutte il prezzo di acquisto della quota di minoranza che porterà Marina Caprotti, figlia di Bernardo, e la madre, Giuliana Albera, al 100% del gruppo. A vendere la partecipazione del 30% saranno invece i figli del precedente matrimonio di Caprotti, Violetta e Giuseppe, da tempo ormai ai ferri corti con la sorella e la madre di quest’ultima.

Fonte: businessinsider.com

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