MILANO, 11 ottobre (Reuters) – Esselunga ha scelto l’adviser londinese Zaoui & Co per valutare diverse opzioni tra cui la quotazione in borsa.
Lo dicono due fonti a conoscenza del dossier confermando indiscrezioni stampa.
“L’Ipo è una delle opzioni, la più ovvia”, dice una delle fonti.
Il Messaggero parla di una possibile quotazione nel 2019.
La fonte sottolinea che sono processi che richiedono tempo e che dipendono anche dalle condizioni di mercato. Non è poi detto che la scelta finale sia quella dell’Ipo rispetto ad altre ipotesi come la vendita o l’apertura del capitale a un partner.
Esselunga ha chiuso il 2017 con 7,75 miliardi di ricavi, un Ebitda adjusted di 648 milioni e una posizione finanziaria netta negativa per 848 milioni. Sulla base di questi numeri (e non su quelli prospettici del 2018 e del 2019) la valutazione oscillerebbe tra i 5,7 miliardi utilizzando il multiplo più alto e 3,11 miliardi utilizzando quello più basso, con una media di 4,4 miliardi.
Il Messaggero parla di una possibile valutazione superiore ai 7 miliardi.
Lo scorso giugno gli eredi di Bernardo Caprotti hanno raggiunto un accordo che prevedeva la fusione della parte immobiliare e dei supermercati Esselunga, con la prospettiva di arrivare alla quotazione. La vedova Giuliana Albera e la figlia Marina Caprotti hanno il 70% di Esselunga e il 30% è rimasto in mano agli altri figli del fondatore, Giuseppe e Violetta, senza potere nella gestione del gruppo. In base all’accordo Esselunga ha acquisito la partecipazione che i due avevano nella società immobiliare Villata Partecipazioni. Secondo gli accordi Giuseppe e Violetta potrebbero uscire definitivamente dal gruppo in caso di quotazione.
Al momento non è stato possibile avere un commento dalle parti interessate.
https://it.reuters.com/article/itEuroRpt/idITL8N1WR4XT