Coronavirus, in fila con i carrelli al supermercato. Ma a distanza e con le mascherine

Chi ieri aveva messo la sveglia all’alba nella speranza di trovare un supermarket deserto ai tempi del coronavirus è stato deluso dalla realtà. Alle 7.40 di mattina, fuori dall’Esselunga tra via Lenin e via Guelfa, c’erano almeno 25 persone in fila per entrare. Alla Pam di via Bellaria, alle 8, la situazione non era molto diversa: una decina i clienti in fila fuori, per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza dentro. A metà mattinata una ventina di persone erano in coda anche fuori dalla Coop di San Lazzaro: alcuni con la mascherina, quasi tutti a distanza di sicurezza. E le file fuori dai supermarket si sono allungate man mano che passavano le ore, tanto che a pranzo l’Esselunga in Santa Viola smistava già le macchine in entrata per non creare assembramenti nel parcheggio, da cui partiva una lunga fila di clienti con carrelli e mascherine che hanno atteso anche tre quarti d’ora per entrare.

Anche a Bologna dunque l’invito a non assaltare i supermercati, che rimarranno aperti nonostante la serrata per coronavirus, sembra essere rimasto inascoltato. Ma le code viste ieri in città, come in provincia e nel resto della regione, sono figlie soprattutto di due ragioni distinte: la prima sono i protocolli di sicurezza interna applicati dalle catene della grande distribuzione, con ingressi ridotti al minimo; la seconda è stata l’errata convinzione tra molti clienti che sarebbero stati chiusi i supermarket all’interno dei centri commerciali,e invece resteranno aperti in quanto fornitori di beni di prima necessità.

Tutti i colossi della grande distribuzione (Coop Alleanza 3.0, Esselunga, Conad e molti altri) hanno preso da giorni nuove misure di sicurezza per tutelare dipendenti e clienti: dagli ingressi contingentati al gel disinfettante, strisce a terra per segnare le distanze di sicurezza e pareti in plexiglass in corso di allestimento per proteggere chi sta alle casse. Ma a essere presa d’assalto, in questi giorni di isolamento forzato, è soprattutto la spesa online. I tempi d’attesa, per quasi tutti i protagonisti della grande distribuzione, sfiorano ormai le due settimane. Anche su EasyCoop, che da mercoledì ha deciso di offrire la consegna gratuita agli over 65.

Il prossimo passo, dunque, è attrezzarsi per evitare che fare la spesa online diventi impossibile. «Abbiamo registrato un’esplosione della domanda», ha spiegato ieri il ceo di Esselunga Sami Kahale, parlando di un’esplosione degli acquisti online: «In Esselunga siamo al 4% e le richieste ricevute in questi giorni ci portano sopra al 20%, dunque cinque volte il livello attuale». Per questo si stanno studiando soluzioni nuove, a partire da un contingentamento degli ordini via web. «Abbiamo definito un limite di una spesa per cliente per settimana — spiega Kahale — e sono già in atto potenziamenti di natura straordinaria sulle preparazioni delle spese e sulla logistica».

Fonte: corrieredibologna.corriere.it

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