Continueremo a fare la spesa on-line?

Dopo il primo mese di lockdown  si era registrato un balzo senza precedenti per gli acquisti online di alimentari: nel periodo tra il 9 marzo e il 5 aprile il settore food&wine ha segnato un incremento del +227%. A mettere in evidenza il dato, a fronte di un aumento di un +70% di transazioni digitali complessive di spesa in Italia, è l’Osservatorio Consumi di Payback, piattaforma multicanale che combina retail offline, online e mobile del Gruppo American Express. Lo studio, relativamente agli acquisti per generi alimentari effettuati nei punti vendita, registra un balzo in avanti di condimenti e conserve (+230%), surgelati (+180%) e cura della casa (+150%).

Vediamo come si sono comportati Carrefour, Amazon, Esselunga e il negozio di paese.

Carrefour ha applicato una regola per cui la spedizione della spesa è stata gratuita per tutti gli over 65, mettendo il massimo impegno per rendere le consegne il più veloce possibile. Tuttavia molti utenti si sono lamentati soprattutto di una difficoltà riscontrata nell’effettuare il pagamento della spesa.

Per Amazon il problema è ben diverso. Sembra infatti che le peggiori lamentele siano arrivate da parte di utenti che si lamentavano dei prezzi maggiorati che l’azienda ha messo sul costo della spesa. A difesa di Amazon però, bisogna dire che per la maggior parte erano prezzi stabiliti dai venditori di terze parti che si è avvalevano dell’utilizzo della piattaforma per poter vendere.

Per quanto riguarda infine Esselunga, in occasione del virus, ha stabilito a sua volta che per tutti gli over 65 la consegna dovesse essere gratuita. È stata soprattutto la quantità di tempo che bisognava attendere per ricevere la propria spesa in casa, nonché una scarsità di prodotti.

“Pronto? Buongiorno, vorrei ordinare 6 uova, un litro di latte e un chilo di francesine”.  “Croccanti o morbide?”  Quante telefonate come queste abbiamo fatto? Dopo il primo impatto, non ci è sembrato più strano, ma se ci fermiamo a pensare qualcosa di strano c’è.

Tutto senza muoverci da casa, ma con la possibilità di esprimere le nostre preferenze per il pane (croccante) o la frutta (un po’ acerba) e con la soddisfazione di aver contribuito a sostenere le piccole realtà di paese. Ma ora continueremo a fare la spesa on-line?

 

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